Questo
testo è stato da me pubblicato sul sito ShinyNote, dopo l’incontro con
COOPI del 27 ottobre 2013.
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È
stato un incontro molto piacevole e a cui penso vorrebbe partecipare
chiunque stia sostenendo un bambino con un progetto “a distanza”.
Ritengo
infatti che una delle paure più grandi dei donatori (o futuri tali)
sia la fatidica domanda “ma come faccio a esser certo che il mio
aiuto arrivi a destinazione?”
È
infatti la domanda che più mi sono sentita rivolgere mentre
raccontavo ad amici e parenti dei “miei bimbi”.
Incontri
come quello di sabato, voluto dalle ragazze che seguono questo
progetto di COOPI, sono per me la risposta a questa domanda.
Perché
aprono le porte a testimonianze sul campo e non, sia di chi lavora in
COOPI, che di chi li sostiene.
Nel
caso specifico ho avuto modo di ascoltare due testimonianze per me
molto importanti:
-
la testimonianza della responsabile dei progetti in Haiti, collegata
con Skype nonostante le difficoltà dell’uragano appena passato, e
che fino a poco tempo fa era stata responsabile in Perù. Che quindi
mi ha permesso di capire come i bambini vivano il sostegno a distanza
e quale sia la loro idea di queste madrine e padrini che dall’Italia
cercano di dar loro una possibilità in più, accompagnandoli per un
periodo della loro vita.
-
la testimonianza di una donatrice, che durante un viaggio di vacanza
in Etiopia, ha avuto modo di incontrare la sua bimba e trascorrere
con lei degli splendidi momenti. Mostrando quindi a tutti noi come
sia facile toccare con mano i progetti e l’impegno di COOPI e
rispondendo chiaramente alla domanda di prima:
“ma
i miei soldi arriveranno?” “si, arrivano! e puoi vederlo tu
stesso negli occhi felici di quel bambino!”
Grazie
dunque a COOPI per questa opportunità di capire un po’ di più e
per far sentire i donatori attivamente coinvolti in questi progetti.
Per
chi volesse approfondire il discorso delle adozioni a distanza di
COOPI, riporto qui il loro sito:
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