Ogni
volta che arrivo a casa e vedo nella buca delle lettere la busta di
COOPI è sempre un'emozione.
Certo
di lettere ne arrivano molte, anche da COOPI stessa, ma la lettera
con l'aggiornamento dei bambini ha un formato particolare e basta
vederla, lì nella cassettina, per sapere cosa contenga.
Oggi
è arrivata quella di Robi!
Quella
di Luisa è invece ancora in viaggio, ma di certo si tratta ormai di
pochi giorni e anche lei sarà nelle mie mani.
L'aggiornamento
di gennaio (sì lo so l'associazione lo considera di dicembre quando
lo spediscono, ma a me arriva sempre a gennaio...) non è
direttamente specifico sul bambino, tranne che per la sua bella foto.
Eccolo
lì, Robi, con i suoi pantaloni un po' corti e la giacchina con il
cappuccio calato sulla testa. Lo sguardo sempre un po' triste di chi
dovrebbe poter passare il tempo a giocare con i compagni e invece
deve far i conti con una guerra assurda creata da quelli che si
ritengono “gli adulti” “i grandi”. Un bambino di pochi anni
non dovrebbe nemmeno sapere cosa significa il termine guerra,
figuriamoci viverci dentro... come si può stupirsi del suo sguardo
triste anche se tanto tanto dolce?
Le
notizie che leggo sulla scheda aggiornata dei progetti in RCA non
sono purtroppo molto confortanti. Gli scontri continuano e la vita
serena è più che altro un miraggio. Ma per fortuna i centri cercano
di portar avanti le loro attività, anche se in maniera ridotta.
A
quanto pare negli ultimi mesi nessun bambino seguito dai centri COOPI
è più “scomparso”, così come era invece avvenuto a inizio
anno quando molti erano fuggiti con le loro famiglie, così come aveva fatto anche Abuin.
Ci
sono stati però vari casi di malattie gravi, come tubercolosi o
anemia falciforme, o bambini in attesa di interventi chirurgici. Per
fortuna il Sostegno a Distanza serve anche a dar a questi piccoli le
cure mediche di cui necessitano, oltre che a garantir loro
l'istruzione e gli aiuti alimentari.
Nonostante
la guerra stia rubando a questi bimbi la possibilità di una vita
normale, i centri cercano di portar avanti il loro impegno e poco
importa se il rendimento scolastico degli studenti è stato basso
quest'anno (come si fa a concentrarsi col terrore di chi sa che si è
in costante rischio di aggressioni?) o se non si è potuto destinare
fondi a materiale ludico e a momenti di gioco. L'importante è che le
scuole siano state riaperte, che i bambini siano stati curati e che
ci siano persone che ogni giorno li aiutino a imparare che un altro
mondo è possibile e che bisogna impegnarsi fin da piccoli per
renderlo migliore.
Tutta
la mia ammirazione va a queste persone!
Che
giorno dopo giorno dedicano la loro vita a far crescere quei bambini
che domani saranno “gli adulti”, si spera più saggi di quelli
attuali, e che potranno decidere che mondo vorranno costruire
portando con sé quell'insegnamento che gli è stato donato con tanta
dedizione.