Credo che ci siano
moltissimi modi per vivere una adozione a distanza nello stato di
madrine/padrini.
Ognuno ha il suo
personale modo di porsi nei confronti del bambino.
Lo si può vivere
come un rapporto reale di affetto e stima, cercando di rendere grande ogni
istante in cui si può avere un contatto con lui/lei, fosse anche solo l'istante
in cui si legge un biglietto.
Oppure come una cosa
grande che si sta facendo verso la vita, ma che teniamo in un angolo segreto
del nostro cuore, leggiamo con piacere gli aggiornamenti e poi andiamo avanti
con la nostra giornata.
O ancora come una
donazione concreta e diretta verso un bambino, di cui ogni tanto si legge
qualche notizia, ma che non coinvolge direttamente la nostra vita.
In qualunque modo
viviamo un'adozione a distanza, però, sappiamo che stiamo dando un appoggio
materialmente concreto ad un bambino, che forse grazie anche a quell'aiuto
potrà diventare un uomo o una donna più consapevole e più forte nel suo
affrontare la vita.
Tuttavia c'è una
possibilità che abbiamo (se il progetto SaD a cui abbiamo aderito lo consente)
per far sì che questo sostegno non sia solo una aiuto pratico, ma anche un
sostegno emotivo e affettivo di quel bambino. E questa possibilità è data dalle
lettere che possiamo scrivere ed inviargli.
Non importa se
lui/lei ci risponderà, non importa se le nostre lettere saranno scritte proprio
correttamente nella lingua del bambino, non importa se saranno abbastanza
colorate, coinvolgenti o divertenti. L'importante è che quel bambino sappia e
senta che c'è una persona nel mondo che è dalla sua parte e che gli vuole bene
senza chiedergli nulla in cambio. Che anche se lui non risponde, quella persona
continua a volergli bene e a preoccuparsi di lui. Che continua ad apprezzarlo
per quello che è... timido... scontroso... arrabbiato... felice...
semplicemente lui.
Forse non ci
risponderà mai, forse ci risponderà subito, forse ci risponderà dopo anni,
quando avrà capito, a forza di leggere le nostre buffe lettere, che può
realmente fidarsi. Ma in ogni caso, mentre le leggerà, saprà che per qualcuno è
importante.
Quando siamo stati
bambini e ragazzi, quante volte abbiamo sentito il bisogno emotivo che qualcuno
ci stimasse e amasse, nonostante tutti i nostri difetti? E quante volte una
frase gentile detta da qualcuno che ci era caro ci ha strappato un sorriso
togliendoci magari da pensieri tristi? Quanto è stato difficile crescere e
affrontare l'adolescenza, pur vivendo in un mondo in cui potevamo avere
tantissime possibilità?
Una lettera inviata
da una madrina/padrino potrebbe regalare allo stesso modo un sorriso a quel
bambino.
È vero, potremmo non
saperlo mai, ma il non ricevere risposta non significa per forza che quel
sorriso non è stato regalato, potrebbe significare solamente che non ci è stato
detto.
Quindi anche se non
riceveremo mai una lettera dal nostro bimbo a distanza, non perdiamo la
possibilità di regalare un sorriso.
Scriviamo...
scriviamo... scriviamo... con il cuore aperto perché dalle nostre righe possa
pian piano trapelare il sostegno emotivo e affettivo che vogliamo mandargli.
Perché se anche da una sola lettera scaturirà un sorriso alla vita, sarà
valsa la pena di aver scritto con testardaggine ogni qual volta ce ne sia stata
la possibilità.