Come ogni febbraio
mi trovo a preparare lettere e biglietti per i bimbi.
Devo ammettere che,
da quando è cambiata la gestione degli aggiornamenti, faccio un po’ più fatica
ad inventar cose nuove da raccontare per creare letterine carine.
L’aggiornamento di
gennaio infatti non contiene loro lettere, ma la fotografia e un aggiornamento
generale dei progetti del paese in cui loro vivono… e nessuna lettera vuol dire
in poche parole “nulla a cui rispondere”, ma solo qualcosa di nuovo da
inventare.
Per fortuna con
l’aggiornamento di agosto arriveranno invece i loro disegni e racconti e quindi
rispondere sarà molto più facile.
La possibilità di
“non scrivere per una volta” decisamente non mi sfiora. Ho sempre pensato che
ogni bambino abbia il diritto di ricevere la propria lettera e che per nessun
motivo si debba a venir a creare la situazione che tutti i compagni ricevano
qualcosa e loro no.
Ma dopo la lettera
di Luisa dello scorso agosto ho capito che non si tratta solo di un “non fare
diseguaglianze”, bensì del rispondere ad una vera attesa che loro provano.
Le sue parole mi
girano sempre in mente:
Quindi, difficoltà o
no di ideare nuove storie, quelle lettere devono arrivare a destinazione.
E non regge nemmeno
il discorso di “mannaggia non ho tempo, non ce la faccio proprio”.
Posso dire per
esperienza che se si vuole quel tempo lo si trova, anche se si è nel bel mezzo
di un trasloco di casa, o con tempi stretti a lavoro o addirittura con problemi
di salute da farti finire in ospedale in terapia del dolore.
In poche parole: NON
CI SONO SCUSE!