mercoledì 30 ottobre 2013

Guarda chi ho incontrato oggi

Apro la posta e finalmente trovo la mail con quel titolo tanto desiderato: “Guarda chi ho incontrato oggi”.
Mi fiondo sugli allegati e vedo la foto di Luisa, seduta vicino al suo papà, tutti e due sorridenti.
Lo sguardo di Luisa è inconfondibile... dolcissimo!
Scorro tra le foto e poi leggo cos’è successo durante la giornata.
È domenica, ma non una domenica qualsiasi, è la domenica in cui COOPI distribuisce alla Casa de Panchita dei pacchi di alimenti per il sostegno delle famiglie delle ragazze seguite dalla struttura.
Così Luisa e il suo papà sono andati insieme al centro per ritirare il proprio pacchetto... e non solo...
Nel frattempo C. si incontra con Max, il responsabile del SaD di COOPI, in una via vicina al centro. Qualche parola, qualche foto davanti alla struttura e poi entrano.
Ad aspettarli, seduti attorno ad un tavolo ci sono proprio Luisa e il papà, tutti sorridenti.
Dal racconto di C. ho la conferma di cosa avevo intuito dalle lettere che avevo ricevuto in questi anni: Luisa è una ragazzina dolcissima e timida, e ci impiega un po’ prima di iniziare a raccontare qualcosa arrossendo alle domande.
Racconta un po’ di più il papà, parlando del lavoro e della loro vita. Anche qui l’impressione è nuovamente confermata: una persona estremamente buona, che ama i propri figli e li segue con dedizione.
C. mi riporta una frase del papà “il mio rammarico è il non aver potuto studiare, però i miei figli spero che possano farlo”.
Di certo deve quindi essere molto orgoglioso di Luisa, che ama la scuola e si impegna al massimo, come ho avuto modo di vedere dalle pagelle che mi erano state mandate.
Dopo ancora un po’ di chiacchiere, il mio regalino consegnato a Luisa insieme a delle foto, la sua curiosità di sapere dove fossero state scattate e tante sue domande su questa madrina che le vuole bene e che ormai l’accompagna da alcuni anni… ecco il momento dei saluti.
le ho teso la mano per salutarla” mi scrive C. “ma nonostante fosse molto timida, mi ha abbracciato forte e mi ha detto che questo abbraccio era per te e che dovevo riportartelo.”
Sorrido, con gli occhi un po’ lucidi, quell’abbraccio lo sento forte sulla pelle e so che in esso c’è il grande affetto di una ragazzina dolcissima.

Luisa e il suo papà

lunedì 28 ottobre 2013

Il primo incontro

Il primo incontro è nell’ufficio di COOPI.
So che è stato organizzato, ma non so ancora in cosa consisterà.
Ci sarà Luisa? Oppure l’appuntamento è un ritrovo per andare da lei o alla Casa de Panchita? O ancora è una riunione per definire come organizzarsi?
Aspetto (poco pazientemente) fino a quando non mi arriva una mail di C. che spiega che si è trattato di un incontro organizzativo.
Lo han accolto il responsabile del SaD COOPI in Perù, e le ragazze della Casa de Panchita.
A quanto capisco vorrebbero riuscire ad organizzare sia una visita a casa di Luisa, sia una visita alla Casa de Panchita. Insomma vorrebbero potergli dare la possibilità di vedere con i suoi occhi sia la realtà della vita quotidiana di Luisa, sia la struttura che la segue e le sue attività.
Così si accordano per risentirsi nei giorni successivi per fare la prima visita all’abitazione… ma purtroppo questo primo incontro reale con Luisa salta per problemi lavorativi di C.
Sono un po’ dispiaciuta, lo ammetto.
Speravo di leggere una mail dal titolo “guarda chi ho incontrato oggi” e lo speravo già quando c’era stata la riunione alla sede di COOPI. Poi avevo incrociato le dita per questa nuova giornata, ma purtroppo a quanto pare dovrò ancora pazientare qualche giorno.
Anche perché giustamente è importante che prima di ogni cosa vengano portati a termine tutti gli impegni lavorativi. Infatti so bene che questo incontro è un regalo insperato che mi sta facendo la vita e che correttamente deve essere subordinato alle importanti attività giornaliere.
In fondo l’ho detto fin dall’inizio che nelle adozioni a distanza è fondamentale imparare ad avere pazienza, ma a quanto pare… questa lezione non l’ho ancora imparata bene... come sono lente le ore a passare, quando si aspetta...

come sono lente le ore a passare, quando si aspetta...

venerdì 25 ottobre 2013

Una piccola dolce speranza

Il buono di amar raccontare a parenti e amici della bellissima esperienza che si sta vivendo con un'adozione a distanza è che qualcuna di queste persone se ne incuriosisca abbastanza da iniziare a sua volta a partecipare ad alcune attività dell'associazione e a conoscer coloro che si occupano dei progetti di SaD.
E così si possono creare delle situazioni a dir poco... insperate!
Cosa intendo?
Ok, immaginate che una di queste persone coinvolte dal vostro  “chiacchiericcio” sia dovuto andare per lavoro proprio nella città dove vive uno dei ragazzi sostenuti a distanza, cosa fareste se non chiedergli di andare a incontrarlo per voi?
Bene, perché è proprio quello che ho fatto io.
Appena ho saputo che C. sarebbe partito per Lima mi sono affrettata a scrivere a COOPI per sapere se avesse potuto incontrare Luisa per me. Era infatti capitato che tra le molte foto di giri con amici e parenti  spedite a Luisa, ce ne fossero anche alcune con lui e quindi Luisa aveva già avuto modo di “conoscerlo”.
Inoltre le ragazze di COOPI lo avevano a loro volta conosciuto in occasione di alcune giornate dell'associazione a cui avevo preso parte con alcuni amici.
Tutte queste cose mi han portato a provare a chiedere e ad avere fortunatamente una risposta positiva.
Così nel giro di una settimana (questo il tempo tra la mia richiesta e la partenza per il Perù) COOPI si è resa disponibile a organizzare un incontro con Luisa.
Non so ancora se questo potrà realmente avvenire, poiché i problemi logistici possono essere tanti, soprattutto se una persona è lì per lavoro e ha impegni non programmabili, ma la speranza è fortissima.
fronte biglietto per LuisaÉ vero non avrò modo di incontrarla direttamente, ma sarà comunque un modo per sentirla più vicina e... più vera.
Così ho preparato un bigliettino per Luisa e le ho comprato un piccolo regalino, ho impacchettato tutto e consegnatolo a C. prima della sua partenza.
Ora incrocio le dita perché questo incontro possa realmente avvenire, perché Luisa possa toccare con mano che quella madrina a distanza è reale e le vuole bene, pur non avendola mai vista.

martedì 15 ottobre 2013

Preoccupazione...

Le ultime notizie sulla situazione in RCA erano arrivate con il giornale semestrale di COOPI. Più che altro però si trattava di articoli relativi alla piaga dei bambini soldato. Una cosa che credo solo chi ha visto possa comprendere appieno, e mai più dimenticare...
Per il resto le notizie sulla situazione generale della popolazione e dei centri seguiti dal SaD si fermavano a giugno-luglio, quando era uscito l'appello umanitario e quando erano arrivati gli aggiornamenti dei bambini... l'aggiornamento di Abuin...
Il non ricevere notizie mi fa sperare che le scuole siano state riaperte come era stato predisposto, e che a poco a poco, faticosamente, la vita stia riprendendo regolare.
É di oggi però una nuova testimonianza di Natacha, che in RCA segue i progetti del SaD. La sua testimonianza è lì, nero su bianco e mi fa capire che la situazione non è quella che tutti ci aspettavamo e speravamo, è purtroppo ancora molto drammatica.
La scuola non solo non è ricominciata in anticipo per recuperare il periodo perso durante gli scontri... non è proprio iniziata.
Gli scontri non sono finiti, continuano, e la gente vive ancora nella paura, scappando nella foresta per salvarsi.
Alcuni bambini del SaD sono fuggiti con le loro famiglie... cercano salvezza e forse non avranno più modo di ritornare nei centri che li avevano accolti e protetti. Ci saranno padrini e madrine che forse riceveranno la notizia della loro partenza e che riprenderanno in mano le loro lettere e i loro disegni, li guarderanno e poi chiuderanno gli occhi sperando che quei bambini e ragazzi, a loro tanto cari, trovino una strada sicura che li porti a crescere e a diventare uomini e donne in grado di creare un paese di pace.
Io incrocio le dita nella speranza di ricevere notizie di Abuin al più presto.
Incrocio le dita nella speranza che sia sempre al sicuro e con lui la sua famiglia.
Incrocio le dita per poter sapere al più presto che finalmente in Repubblica Centrafricana sia tornate la pace!


festa... l'atmosfera che dovrebbe sempre esserci al CRHAM
foto di COOPI