lunedì 8 aprile 2013

La situazione in Repubblica Centrafricana peggiora

La situazione in Repubblica Centrafricana è purtroppo peggiorata drasticamente.
Cerco il più possibile notizie sui siti di COOPI o altre associazioni come Emergency (che stimo moltissimo) e seguo le loro pagine facebook per vedere se aggiungono notizie aggiornate.
Lo scorso 24 marzo i ribelli sono entrati a Bangui. Moltissime sedi di associazioni sono state assaltate, ma da quanto ho compreso la sede di COOPI e i loro centri sono stati risparmiati, tuttavia i cooperanti hanno dovuto evacuare la città e rifugiarsi precipitosamente a Bétou, una cittadina in Congo Brazzaville, sulle sponde del fiume l’O bangui che separa il Congo Brazzaville dalla RCA e dalla RDC.
Leggo tutta la testimonianza di Benedetta Di Cintio sull’evacuazione con grande apprensione e continuo a seguire gli aggiornamenti che arrivano abbastanza repentini in questi giorni.

Poco dopo la testimonianza sull’evacuazione, trovo anche la testimonianza di Natacha, responsabile dei progetti di sostegno a
distanza di COOPI in RCA.
Ci sono frasi che mi fanno tirare un sospiro di sollievo come questa:
« Ho subito chiamato i responsabili di ogni struttura. Stanno tutti bene : per fortuna nessuno dei nostri Centri è stato saccheggiato »

Ma ce ne sono anche molte altre che mi preoccupano non poco:
« la mattina di domenica 24 marzo, i ribelli sono entrati a Bangui ; la popolazione attonita li osservava dirigersi a piedi o sui camion verso il palazzo residenziale e nel giro di poco è iniziato il terrore: tiri di arma da fuoco, negozi e case saccheggiate, morti e feriti. »

Penso al terrore della gente che si sta vedendo cadere addosso il mondo; sì certo, ci sono già passati altre volte in situazioni del genere, ma credo che alla paura della guerra non ci si abitui mai, anzi.
Soprattutto penso a Abuin, che vive proprio a Bangui con i genitori, penso al fatto che non può camminare, se non pochissimo e molto lentamente. Come potrebbe mettersi in salvo dalle aggressioni e dalle razzie? E penso ai suoi genitori, che nonostante le enormi difficoltà per una famiglia con un figlio disabile, han sempre cercato di aiutarlo a stare bene e a vivere con dignità. Certo non lo lasceranno nemmeno ora e affronteranno i pericoli in Bangui.

« abbiamo vissuto momenti di panico: siamo rimasti senza acqua né elettricità per tre giorni, chiusi in casa per la paura e, nonostante il capo dei ribelli avesse comandato di non sparare alla popolazione, diversi colpi sono partiti ferendo molte persone e facendo anche alcuni morti.
[...] Non è la prima volta che viviamo un Colpo di Stato e ogni volta il Paese ritorna al suo stato primitivo. Per ora i ribelli non sono ancora disarmati e in città fanno quello che vogliono; piano piano si sta tornando al lavoro ma abbiamo ancora paura di uscire di casa.
Per fortuna, tutto è successo nel periodo delle vacanze di Pasqua e i bambini sono ancora a casa »

Aspetterò ancora qualche giorno, poi in caso chiederò qualche informazione specifica su Abuin e sui bambini seguiti dal Crham. Sono tutti bambini con disabilità e questo li rende ancora più vulnerabili in questa terribile situazione...



Oggi però è arrivata anche una buona notizia: finalmente ecco le notizie sulla salute di Luisa.
A quanto pare le cure sono servite perché sta molto meglio e non ha più i problemi di emicrania.
Questa volta niente foto o lettere, ma un disegno bellissimo.

Luisa si è rappresentata felice e sorridente in mezzo a me e a mia mamma e ci tiene per mano.
Grazie Luisa!