Lascio
passare una notte e poi ripenso alle novità.
Intanto
leggo bene cosa dicono di Abuin.
Ecco
una bella notizia... Abuin ha ricevuto la mia lettera-disegno ed è
stato contento. Meno male, vuol dire che almeno non si annoia
guardando quegli scarabocchi. È sempre stato il mio dubbio in
fondo... gli piacerà ricevere quelle lettere pasticciate o non le
considererà nemmeno?
Ma
ecco subito dopo una brutta notizia, fortunatamente finita bene. A
quanto pare ha sofferto di febbre tifoide, da cui però è guarito
grazie alle cure.
A
parte questa notizia c’è qualche riga sul colpo di stato, ma si
tratta di cosa che già sapevo avendo cercato notizie costantemente
in questi mesi.
Peccato,
speravo in notizie reali di cosa era successo a Abuin e alla sua
famiglia durante gli scontri e durante la malattia. I suoi genitori
staranno bene? Saranno dovuti fuggire a causa degli scontri o più
fortunatamente non avranno subito rischio diretto?
Incrocio
le dita per questa ipotesi e immagino che in caso contrario me ne
avrebbero dato notizia.
E
comunque sia c’è da ringraziare di aver avuto notizie e
aggiornamenti, visto lo stato di crisi e pericolo in cui si vive
attualmente in RCA. Non erano decisamente da dare per scontati...
avrebbe potuto non arrivare nulla. E non per inefficienza di
qualcuno, ma per la reale situazione del paese.
In
compenso, oltre alla scheda di Abuin, trovo un foglio che pone
l’attenzione sull’emergenza umanitaria in atto nel paese:
«
Fortunatamente
i Centri dei progetti SAD hanno potuto riprendere le loro attività
regolarmente.
La
scuola però è un diritto che deve essere garantito a tutti i
bambini del Paese!
[...]
aiutaci a far rientrare a scuola i bambini della regione di Bangui,
proprio quelli che non
sono sostenuti a distanza
e che ora vivono una situazione di estrema difficoltà.
[...]
tu sai bene quanto la scuola significhi per loro: istruzione e
formazione, ma anche comunità, gioco e affetto.
»
Eh
già, mentre io da “donatrice viziata” sono qui a lamentarmi se
ho ricevuto o no il numero di righe di aggiornamento che più mi
piace, una moltitudine di bambini lotta col quotidiano per riuscire asuperare quello che i cosiddetti adulti han creato e in cui in troppisi sono trovati coinvolti come bambini soldato.
Come
sempre devo dire che quella che più ha da imparare da questa
adozione, sono proprio io.