venerdì 19 dicembre 2014

Caro Babbo Natale…

Ed ecco arrivare Natale, con le sue giornate piene di allegria, lucine colorate, addobbi, feste e doni sotto l’albero.
Il Natale è la festa preferita dei bambini, perché si sa… aspettano Babbo Natale che porta i doni ai bambini che sono stata buoni e…
Ma ne siamo sicuri?
È davvero quello che vogliamo far credere ai nostri figli?

«
Non ho mai sopportato questa affermazione! Nemmeno da bambina. Cosa vuol dire che i regali arrivano solo ai bambini buoni? Come si fa a dire questo a un bambino?
E i bambini che vivono in famiglie indigenti cosa penseranno quando il giorno di Natale non troveranno sotto l’albero il regalo che tanto desideravano, ma un dono più piccolino? O magari nulla?
Penseranno che non se lo sono meritato? Che non sono stati abbastanza meritevoli per averlo? Che non valgono abbastanza?
E magari i loro genitori han davvero faticato anche solo per quel piccolo dono che sono riusciti a comperare.
No! Non si possono dire queste cose ad un bambino!
»
Ricordo bene quando sentii un’amica sbottare così. Io, da bambina viziata, i regali li avevo sempre trovati sotto l’albero, non mi ero mai nemmeno posta la domanda di cosa potesse significare quella favoletta per chi non aveva sempre avuto la mia fortuna.
Mi chiesi quanti bambini avranno aspettato la notte di Natale sperando di essere stati abbastanza buoni per ricevere un dono che poi non arrivava.
Ma il Natale non dovrebbe essere una festa solo dei bambini che posso permetterselo… dovrebbe essere una festa per tutti!
Un giorno in cui si può sperare, perché sono i giorni in cui si spera che danno la forza per andare avanti anche quando ci si trova in mezzo a periodi bui. 
È la speranza che ci porta a migliorare, per noi e per chi amiamo, e poi per chi conosciamo, e ancora per chi non abbiamo mai visto.
È la speranza che ci arriva da momenti di gioia di un giorno di serenità che ci fa guardare con più coraggio al futuro, qualunque esso sia.
Quindi stiamo attenti alle parole che usiamo con i bambini, soprattutto nei giorni di speranza, così da aiutarli ad accrescere la loro forza e la loro serenità, e così da non togliere loro il sogno.

Che questo Natale porti a tutti Voi la speranza e la fiducia nel futuro e la consapevolezza che, qualunque cosa accada, il domani può essere sempre migliore… a noi il costruirlo…


Buon Natale di Cuore

Buon Natale di Cuore ♥

giovedì 30 ottobre 2014

La felicità è un dono - #ioadottoadistanza

Eccovi il video:
La felicità è un dono
creato per la nuova campagna #ioadottoadistanza di +COOPI - ONG, Onlus .
Guardatelo!
È molto bello e aiuta a riflettere un po’ su ciò che è realmente importante e su come utilizziamo il nostro tempo e le nostre possibilità… 

Buona visione!


mercoledì 29 ottobre 2014

Il piacere del trovarsi insieme... #ioadottoadistanza

È per me sempre un piacere il poter incontrare i ragazzi di COOPI, l’associazione che segue i bambini che ho adottato a distanza.
Si parla, si racconta, ci si confronta, insomma in poche parole si porta avanti insieme qualcosa in cui si crede.
Certo… ovvio… loro lo fanno ogni giorno… ma per chi come me riesce a dare il suo piccolo contributo “da casa” è sicuramente un momento in cui fare qualche cosina di più.
L’occasione è stata la presentazione del video “La felicità è un dono” che porterà avanti la campagna Natalizia di COOPI per il Sostegno a Distanza, sotto il motto chiaro e conciso “#ioadottoadistanza”.
Certo alcune cose dette sul SaD erano anche cose già conosciute, ma che personalmente amo sentir ripetere, quasi a memento costante di ciò che è vero e importante per un SaD portato avanti con attenzione e dedizione verso le realtà in cui si viene ad inserire.
Come ad esempio la base fondamentale dell’aiuto alla comunità intera dei bambini seguiti, senza discriminazione tra un bambino e l’altro.
Non esiste il “aiuto te e non lui”, ma solo la distribuzione equa e giusta tra i molti bimbi seguiti nell’intero progetto e quindi, automaticamente, per l’intera comunità di cui fanno parte.
Lo sapevo? Sì certo, ma certe cose è sempre bene ricordarle e tenerle vivide nella mente!!!
Di sicuro però i racconti di altri donatori, il loro trasporto per i progetti che hanno seguito (come la costruzione di scuole in Sierra Leone) ed il loro viaggio per toccare con mano i frutti del loro impegno, sono stati un momento molto interessante. Perché è nel guardare e comprendere l’impegno degli altri, che possiamo capire quanto possiamo migliorare il nostro.
Di certo l’ascoltare la loro storia mi ha fatto porre alcune domande personali, a cui spero di dare presto nuove risposte.

Un grande grazie di cuore alle ragazze di COOPI, che mi han permesso di raccontare anche la mia piccola esperienza e il mio piccolo impegno.
So che è ben poco, ma se il mio raccontino avrà anche solo incuriosito un poco qualcuno allora sarà stato utile a sua volta.

Quello che ho voluto raccontare ieri sera all’incontro di COOPI, che continuo a confermare, e che cerco con tutti i piccoli testi del diario di dire, è che un’adozione a distanza non è solo una semplice donazione per un progetto utile… ma molto di più!
Perché permette di comprendere e seguire passo passo i frutti di quel nostro piccolo impegno e di vederli attraverso gli occhi dei bambini e dei loro sorrisi.
E perché oltre a render felici loro, ha il grande pregio di fare a noi sostenitori un dono ancora più grande:
la felicità di sapere che il nostro impegno, il nostro tempo e il nostro piccolo contributo economico, è stato speso per qualcosa di veramente importante… il miglioramento della qualità di vita dei bambini, dei loro genitori, di coloro che vivono vicino a loro… in una parola sola… di una comunità!

La felicità è un dono - #ioadottoadistanza

sabato 18 ottobre 2014

Impacchettar regali

Come ogni anno in questo periodo le associazioni di beneficenza cercano persone disponibili a fare volontariato nel periodo prenatalizio.
Le attività possibili di volontariato sono molteplici, ma in questo periodo dell'anno c'è anche la possibilità di passare alcune ore del nostro tempo a... impacchettar regali.
Quante volte, effettuando i nostri acquisti di Natale, abbiamo visto far preparare i nostri pacchettini degli oggetti appena acquistati da gentili persone non del negozio, bensì volontarie di un'associazione.
In questo caso, ci veniva chiesto un piccola offerta come ringraziamento per quel bel pacchettino confezionato, e che di solito era stato decorato anche con un bell'adesivo dell'associazione, così che anche il destinatario potesse sapere che quel pacchetto non era un pacchetto qualsiasi.
Ma c'è un altro modo per esser coinvolti nei colori della carta da regalo, nei nastrini filanti e luccicosi e nei fiocchetti decorativi... ed è lo stare a quei banchettini a confezionare quei bei pacchetti.
Non è un'attività complicata, soprattutto per chi ama impacchettar regali. Basta decidere di regalare alcune ore del proprio tempo, in base ai nostri impegni lavorativi e privati, all'associazione che gode della nostra fiducia.
Per esperienza personale, avendo svolto questa attività per l'associazione con cui ho attivato il sostegno a distanza, posso dire che l'esperienza può trasformarsi in vere ore piacevoli, con possibilità di conoscere tante persone a cui parlare delle attività benefiche dell'associazione stessa.
Consiglio a tutti di provare, almeno una volta, a dedicare qualche ora della propria vita ad una attività come questa... e quindi... perché non iniziare proprio questo Natale?
E chissà che questa attività non vi faccia scoprire la bellezza del tempo dedicato al volontariato.
Certo sarebbe un bel Ragalo di Natale, per voi che lo fate e per tutti coloro che vengono aiutati costantemente dall'associazione a cui avete deciso di donare la vostra fiducia!

Impacchettar regali per Natale

lunedì 15 settembre 2014

Dimenticata...

Come sempre la lettera ricevuta da Luisa mi ha fatto molto riflettere.
C'è sì il racconto delle sue giornate e dei suoi sogni, ma una delle prime frasi è chiara e semplice:
sono emozionata per aver ricevuto la tua lettera, avevo pensato che mi avessi dimenticata ed ero molto triste, ma ora sono super felice
Eccolo lì... un ritardo nella consegna delle lettere ed ecco il suo timore di non riceverne.
Questa sua frase mi ha fatto capire quanto per i bambini siano importanti le lettere dei padrini e delle madrine.
Perché un'adozione a distanza può diventare un vero rapporto di amicizia e di affetto. Tutto dipende da noi e dal nostro desiderio di essere loro vicini.
Il sostegno economico per l'istruzione e una crescita sicura non è il solo sostegno che possiamo dare. Anzi questa è solo una piccola parte di quello che è un Sostegno a Distanza.

Con le lettere, che si susseguono anno dopo anno, possiamo far sentire loro quanto siano realmente importanti, quanto li stimiamo e quanto vogliamo loro bene.


Il disegno di Luisa

lunedì 28 luglio 2014

Ed eccola lì

Torno a casa da una giornata particolarmente faticosa.
Sono stanca e dolorante per alcuni problemi di salute, l’unica cosa a cui penso è di riposare un poco e far calmare le forti fitte che continuano ad arrivarmi sulla schiena.
Arrivata nel vialetto di casa guardo oltre il portoncino di vetro. Come d’abitudine punto lo sguardo sulla mia buca delle lettere, anch’essa di vetro, e vedo all’interno una busta principalmente bianca con l’inconfondibile bordo colorato di verde e azzurro.
E il mio umore cambia radicalmente!!!
“Ecco finalmente le notizie del bimbo o bimba!” esclamo senza aver ancora aperto il portoncino.
C. cammina vicino a me e mi guarda con un’aria più che altro interrogativa “e come fai a dirlo???”
“Ho visto la lettera, guarda là dentro” e indico una busta in una buca oltre la porta davanti a noi.
Poco dopo la busta è nelle nostre mani “eheheheh eccola qua!”

Arriviamo in casa e la apriamo insieme. Sono felice che sia arrivata oggi che c’è anche C. con me, in fondo quella busta è mia tanto quanto sua.
Dentro c’è la foto di un bambino carinissimo di 6 anni, tutto vestito bene, forse per l’occasione della foto.
Il suo sguardo mi ricorda quello della prima foto di Luisa, uno sguardo serio e triste, quasi disilluso. Il commento di C. racchiude tutte le impressioni in una frase sola:
Ha lo sguardo di un bambino che dovrebbe giocare di più!
Già!
A 6 anni si ha voglia di giocare con gli amichetti, magari di combinare qualche marachella e di iniziare ad andare a scuola, anche se come per molti bimbi quella scuola all'inizio sembra quasi un po’ antipatica... perché ruba il tempo al gioco.
Ma in RCA tutto questo è oscurato non solo dalla povertà e dalle difficoltà della vita quotidiana... è oscurato dalla guerra...

Leggo la scheda del piccolo.
Vive in una zona diversa da quella in cui viveva Abuin. Si trova infatti in un paese ad alcune ore di auto da Bangui, la capitale.
A quanto leggo in quest’area l’associazione che lo segue sta portando avanti principalmente un discorso legato all'istruzione, quindi alla scuola e a tutto ciò che può ruotarle attorno.
Come sempre il sostegno darà un pacco alimentare mensile al piccolo e alla sua famiglia, e pagherà le tasse scolastiche, gli stipendi dei docenti e fornirà tutto il necessario per imparare, come quaderni, lavagnetta, gessi, penne, matite. Oltre a scarpe e vestiti e un bel completo per lo sport.
Sì lo sport! Che qui ha ancora quel significato vero e nobile di aggregazione e amicizia tra i bambini!!! oltre alla sua importanza per la salute ovviamente.

Leggo e rileggo le informazioni e spero con tutto il cuore che questo piccolo aiuto possa dare a quel bambino la speranza e la possibilità di diventare un uomo desideroso di pace e di migliorare la sua stessa vita, quella della sua famiglia, dei suoi amici e, perché no?, del suo stesso paese!

Come sempre non scriverò il vero nome del bimbo, ma d’ora in poi lo chiamerò semplicemente Robi.
Quindi... Ben venuto Robi!

Siamo veramente onorati e felici di conoscerti!!!

Ed eccola lì... lo sguardo di Robi

domenica 13 luglio 2014

Aspettando di conoscere quel nome

Dopo la notizia della scomparsa di Abuin e la conseguente fine della sua adozione, ho chiesto all'associazione di girare il mio piccolo aiuto ad un altro bambino sempre in Repubblica Centrafricana.
La situazione nel paese è sempre più grave.
Cerco di tenermi un po' aggiornata leggendo le varie notizie che arrivano dalle associazioni che continuano a operare nonostante la guerra e le violenze, ma credo che per chi vive fin dalla nascita in un paese in pace sia praticamente impossibile comprendere appieno le atrocità che vengono commesse in situazioni come quelle in RCA.
I bambini rimasti orfani e quelli “trasformati” in piccoli soldati sono tantissimi. Bambini che dovrebbero preoccuparsi solo di giocare, andare a scuola, sognare, sperare di crearsi una vita serena in un luogo pacifico, si trovano invece a dover diventare uomini e donne cresciuti troppo in fretta, con gli occhi pieni di immagini di morte e dolore.
Come potersi stupire se molti di loro cercano disperatamente la fuga con qualunque mezzo da situazioni del genere???
L'aiuto che possiamo mandare da qui sostenendo le associazioni che, nonostante le aggressioni e il costante pericolo, continuano a cercare di proteggerli e a creare con loro e per loro un po' di pace, è forse un piccolissima goccia... ma comunque sia è un aiuto, forse piccolo e insignificante, ma è un aiuto e anche se solo un persona potrà trarne beneficio allora sarà stato ben utilizzato e avrà avuto senso l'essere stato donato.
Non conosco ancora il nome e la storia del bambino che riceverà il mio piccolo aiuto, non so se quell'aiuto potrà dargli la possibilità di trovare un poco di serenità e protezione permettendogli di ritrovare un po' della sua fanciullezza. Difficile anche solo sperare una cosa del genere per un bambino che vive in un paese dilaniato dalla guerra. Ma per lo meno gli garantirà un pasto e una speranza.
Per il resto posso solo sperare che la follia che sta sconvolgendo la vita di troppi innocenti possa finire e tramutarsi in pace.
Quella pace che noi, che abbiamo il grande privilegio di goderne, diamo così per scontata da essere spesso troppo ciechi per capire chi non ce l'ha.

un piccolissima goccia...
 

venerdì 23 maggio 2014

ciao ABUIN !

ciao ABUIN!

è di pochi giorni fa la telefonata di COOPI... non hanno più modo di trovare Abuin, il ragazzino che sostengo in Repubblica Centrafricana.
Non va più al centro Chram... non è più a casa sua...
La speranza è che sia riuscito a fuggire con la famiglia da quella guerra assurda e fratricida che sta sconvolgendo il suo paese, trasformando un'esistenza pacifica in un orrore atroce.
Vorrei fare mille domande alla ragazza che mi ha telefonato per cercare di avere un po' più di notizie, ma so che è impossibile avere risposta.
Le chiedo solo, se mai avranno ancora sue notizie, di avvisarmi immediatamente.
Per il resto posso solo sperare...

ciao Abuin... resterai sempre nel mio cuore 

venerdì 10 gennaio 2014

Le nuove schede

Le lettere sono arrivate insieme, durante le festività natalizie, come se fossero il tanto atteso regalo da mettere sotto l'albero.
Le apro trepidante chiedendomi come saranno perché questo è il famoso primo nuovo aggiornamento invernale, quello preannunciato con la foto del bambino e le informazioni sul progetto inquadrato nella società in cui vive.
Le schede in realtà non sono specifiche dei centri che seguono Luisa e Abuin, ma sono riassuntive di tutti i progetti SaD presenti nella nazione.

Mi piacciono queste nuove schede.
Sostengo il SaD da ormai tre anni, ma devo ammettere che mi hanno decisamente aiutata a comprendere molte attività dei progetti che mi erano un po' oscure.
Sicuramente schede descrittive come queste risultano un ottimo metodo per spiegare chiaramente a chi non sa cosa sia un SaD e in cosa consistano sia le attività giornaliere, per così dire “di routine”, sia quelle di emergenza, che possono andare dalle cure mediche di un bambino malato fino alle azioni di emergenza in situazioni gravissime di guerra.
Confesso però che c'è una cosa che mi ha colpito un po' negativamente, e cioè il fatto che mi aspettavo una descrizione così dettagliata del singolo progetto dei miei ragazzi e non riassuntiva degli N progetti di una intera nazione.
Trattandosi delle prime schede così strutturate e avendo trovato molte informazioni generali sul SaD che effettivamente non avevo compreso in questi tre anni, posso decisamente dire di essere soddisfatta in questo momento. Ma conoscendomi, e conoscendo la brama di notizie dettagliate sui miei ragazzi e sulle strutture che li seguono direttamente, mi chiedo se il prossimo anno sarò ugualmente appagata da schede nazionali.
Ovviamente la risposta potrò averla solo tra un anno e so che molto dipenderà da come saranno quelle schede future ma, avendo avuto modo di conoscere le persone che lavorano al SaD, sono certa che come sempre chi le scrive saprà dare informazioni nuove e mai ripetitive e forse chissà con anche qualche riga in più sul progetto specifico che segue il bambino sostenuto dal donatore che riceverà quella lettera.


Le immagini degli aggiornamenti sono state pubblicate con l'approvazione di COOPI.
Cliccate sulle immagini per leggere le schede:

Perù - pagina 1

Perù - pagina 2

RCA - pagina 1

RCA - pagina 2