Man mano che passano
i giorni cerco sempre più notizie per capire quale sia la situazione in cui
vive Luisa.
Il progetto si
chiama “La Casa de Panchita” e come recita la descrizione dell’associazione
stessa:
La Casa de Panchita
è un centro di accoglienza diurno per bambine, ragazze e donne che lavorano
come domestiche. Il Centro è gestito dall'Associazione Gruppo di Lavoro in Rete
(Asociación Grupo de Trabajo Redes), nata a Lima nel 1989 per promuovere e
tutelare i diritti delle persone emarginate ed escluse.
La Casa de Panchita assicura accoglienza alle donne lavoratrici di ogni età.
Per quanto riguarda le bambine e i bambini, attraverso il gioco intende promuovere l'autostima, le buone abitudini sociali e l'istruzione.
L'associazione svolge inoltre attività di sensibilizzazione presso le famiglie, affinché siano consapevoli che per il futuro dei loro bambini l'acquisizione di un buon capitale educativo è molto più utile di un lavoretto per avere un po’ di cibo o una piccola mancia; offre sostegno psico-sociale alle bambine e alle donne che spesso hanno subito violenza sul lavoro o in famiglia e organizza laboratori finalizzati al rafforzamento dell'autostima alla consapevolezza dei propri diritti e al superamento dei traumi.
Malnutrizione, basso livello di istruzione, carenza affettiva e impossibilità di avere tempo per giocare sono tra i problemi maggiori e più diffusi tra i bambini che lavorano come domestici.
Con il tuo sostegno a distanza garantisci a una bambina il diritto all'istruzione e al cibo. La bambina riceverà infatti l'uniforme e il materiale scolastico indispensabili per andare a scuola e assistenza nutrizionale. Inoltre, i suoi genitori saranno sensibilizzati sulle loro responsabilità e sui diritti della bambina.
La Casa de Panchita assicura accoglienza alle donne lavoratrici di ogni età.
Per quanto riguarda le bambine e i bambini, attraverso il gioco intende promuovere l'autostima, le buone abitudini sociali e l'istruzione.
L'associazione svolge inoltre attività di sensibilizzazione presso le famiglie, affinché siano consapevoli che per il futuro dei loro bambini l'acquisizione di un buon capitale educativo è molto più utile di un lavoretto per avere un po’ di cibo o una piccola mancia; offre sostegno psico-sociale alle bambine e alle donne che spesso hanno subito violenza sul lavoro o in famiglia e organizza laboratori finalizzati al rafforzamento dell'autostima alla consapevolezza dei propri diritti e al superamento dei traumi.
foto di COOPI |
Malnutrizione, basso livello di istruzione, carenza affettiva e impossibilità di avere tempo per giocare sono tra i problemi maggiori e più diffusi tra i bambini che lavorano come domestici.
Con il tuo sostegno a distanza garantisci a una bambina il diritto all'istruzione e al cibo. La bambina riceverà infatti l'uniforme e il materiale scolastico indispensabili per andare a scuola e assistenza nutrizionale. Inoltre, i suoi genitori saranno sensibilizzati sulle loro responsabilità e sui diritti della bambina.
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Decisamente un
progetto che mi piace e che condivido.
Non posso che
ritenermi soddisfatta e felice di poter, anche se in piccola parte, contribuire
alla sua realizzazione.
Ovviamente, insieme
a queste notizie trovo anche foto e filmati, un po’ sul sito specifico (http://adottareadistanza.coopi.org/peru) e un po’ cercando su youtube nel canale di
COOPI (http://www.youtube.com/user/COOPIchannel).
In questo modo riesco a capire qualcosina di più sia suo progetto, che
sulla realtà sociale in cui vive.