giovedì 8 agosto 2013

Quando cambia qualcosa…

Nella buca delle lettere c’è una lettera di COOPI, speravo di trovarle entrambe, ma già una mi rallegra la giornata.
Di chi sarà? Luisa o Abuin?
La apro e tra i fogli spunta fuori un bel disegno... Abuin! Non c’è dubbio!
Il disegno di Abuin
Si si lo so, sotto il disegno c’è scritto che altri bimbi lo han aiutato a fare il disegno, ma sinceramente la cosa mi importa poco. Per quanto mi riguarda Abuin mi ha mandato un disegno e tanto mi basta.
Tiro fuori tutti i fogli e inizio a leggere.
A quanto pare da questa volta ci sono delle novità, invece di spedire ogni volta l’aggiornamento del bimbo e della struttura che lo ospita, gli invii saranno divisi in questo modo:
- aggiornamento estivo sul bimbo, con le sue lettere e i suoi disegni
- aggiornamento invernale con foto del bambino e informazioni sul progetto inquadrato nella società in cui vive, nel tentavo di far comprendere maggiormente cosa significano i progetti all’interno della comunità.
Ok, lo confesso, la mia prima reazione è un po’ di... delusione.
Mi piaceva il poter avere due volte l’anno le notizie sul bambino, sulla sua salute e la sua vita, ecc. E questo cambiamento mi fa sentire come se avessero creato un maggiore distacco tra me e lui.
Cerco di capirne il motivo e ipotizzo che il cambiamento sia dovuto ad una problematica di gestione dei molti aggiornamenti e per i molti bimbi che beneficiano del SaD.
Curioso velocemente sul sito:
2.719 bambini sostenuti - 8 paesi di intervento – 27 progetti in corso (e per la precisione 175 bambini in attesa di sostegno...)
Riportando quei numeri sugli aggiornamenti vuol più o meno significare questo:
27 responsabili dei centri, inviano da 8 nazioni diverse, 2.719 comunicazioni al centro qui in Italia. 2.719 comunicazioni che comprendono ognuna sia la situazione del bambino, che foto, disegni, lettere...
È quindi comprensibile, e anche giusto, che per numeri di questo tipo abbiano dovuto creare una procedura che permettesse di avvisare sempre tutti in tempi ragionevoli. Forse la procedura iniziale, sebbene più personale e emotivamente molto più coinvolgente per i donatori, comportava problemi logistici sempre meno gestibili con il fortunato aumento di bambini sostenuti a distanza.
In fondo prima di dire “preferivo prima” è bene che aspetti ancora un po’ di tempo per vedere in cosa consisteranno gli aggiornamenti futuri e capire quindi al meglio quali informazioni arriveranno.
Chissà, forse la reazione “di getto” si dimostrerà errata e le informazioni gestite in maniera differente permetteranno di avere una visione più completa del bambino e della realtà in cui vive.

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