Pensavo di
riprendere a scrivere raccontando le ultime notizie di Luisa e Robi, ma proprio
in questi giorni è arrivata una lettera inaspettata…
Robi si è trasferito
con la famiglia a Bangui, in una zona non raggiungibile dagli operatori di
COOPI, e di conseguenza il sostegno a distanza non potrà continuare.
Al posto delle
notizie su di lui, trovo i dati e la foto di un nuovo ragazzino: David
(ovviamente anche questo è un nome di fantasia).
Devo essere sincera…
non mi aspettavo questa notizia.
Spero che il
cambiamento per Robi implichi un miglioramento delle sue condizioni di vita…
magari la mamma o i nonni hanno trovato un lavoro… ma di sicuro il fatto che si
sia trasferito in Bangui mi lascia con addosso un po’ di amaro in bocca perché
troppo spesso sono arrivate notizie di scontri o problemi.
Forse in maniera
illusoria, ho sempre avuto la sensazione che la zona in cui ha vissuto fino ad
ora fosse un poco più sicura…
In ogni caso non
posso fare nulla per cambiare questa situazione, se non prenderne atto e
augurargli con tutto il cuore una vita serena, che gli permetta di crescere nel
suo paese e migliorare la condizione di vita sua e della sua famiglia.
Guardo la foto di
David.
È un ragazzino dallo
sguardo gentile, ben vestito e sistemato come sempre avviene per le foto
dedicate alle madrine/padrini. A volte guardando queste foto mi chiedo se sia
sempre così, o come sarebbe vedere una loro foto dopo magari una giornata di
giochi, o di lavoro…
Il suo progetto è la
stessa scuola che frequentava Robi. Un progetto interessante dedicato all’istruzione,
l’unica vera fonte di miglioramento per ogni persona!
Scopro così che ora,
quando un bambino esce dal progetto di Sostegno a Distanza, COOPI propone ai
donatori un bambino del suo stesso progetto, o almeno della sua stessa nazione.
Anche se in fondo è
vero che non c’è differenza tra un bambino e un altro sostenuto a distanza,
credo che questa attenzione alla “continuità” sia un modo per andare incontro
ai sentimenti delle madrine/padrini e all’affetto che possono averli legati non
solo a quel bambino, ma alla comunità di cui faceva parte.
E infatti mi rendo
conto, che nonostante gli anni passati, un pezzo del mio cuore sia rimasto
legato in maniera indissolubile al progetto CHRAM, in cui era inserito Abuin.
Peccato non aver più avuto la possibilità di seguire bambini appartenenti a
quel progetto…
In ogni caso ora è
arrivato nella mia vita David e questo solo conta.
Così prendo carta e
penna e gli scrivo una letterina di presentazione, perché sappia chi sono
quelle persone che lo seguono da lontano.
La invio a COOPI,
insieme a delle foto, e avvisando che il Sostegno a Distanza continuerà con
lui!
Ciao Robi, è stato
un onore far parte di un pezzettino della tua vita…
Benvenuto David!
Benvenuto David!
Spero che percorreremo insieme un pezzo di strada sereno.
Grazie per aver raccontato così bene una delle esperienze che capita di vivere durante il percorso del sostegno a distanza.
RispondiEliminaPuò succedere, infatti, che il bambino che si sta sostenendo si sposti con la famiglia in una zona in cui non sia più possibile seguirlo da parte nostra e di conseguenza sostenerlo da parte del donatore.
In questi casi, ci preoccupiamo di avvisare subito il sostenitore ma anche di dargli la possibilità di portare avanti il suo desiderio di aiutare concretamente i bambini in difficoltà. E, quando possibile, proponiamo un bambino dello stesso progetto per dare continuità e valorizzare il suo supporto.
Consideriamo l'adesione al SAD, infatti, un grande gesto di solidarietà nei confronti dei bambini nel mondo ancor più che nei confronti di un singolo: con il sostegno di Robi hai aiutato non solo lui ma tutti i bambini della scuola di Bouchia, che continuerai ad aiutare sostenendo ora David. Così come con Aubin hai aiutato tutti i bambini del Chram e con Luisa stai aiutando tutte le bimbe di Casa de Panchita.
E a questo proposito ti ringrazio davvero per aver scelto di portare avanti il tuo impegno e di farlo sempre con tanta fiducia e serietà.