La
scheda di Abuin (come ho già detto non è il suo vero nome) arriva
dopo qualche settimana, durante le quali ho costantemente monitorato
ansiosamente la buca delle lettere.
Sì
certo, per Abuin l’attesa è diversa da quella per la prima
comunicazione di Luisa. Per lei non sapevo nulla, non conoscevo il suo
progetto, il suo nome, insomma niente di niente. Mentre di Abuin so
già molto grazie alle informazioni dell’appello urgente. Ma in
realtà questo non cambia molto nell’attesa, perché ci tenevo
tantissimo a veder la sua foto e soprattutto ad avere la certezza che
le sue cure stessero continuando senza interruzioni o problemi vari.
Finalmente...
eccola nelle me mani!
Leggo
i vari problemi di salute che lo han colpito fin dalla nascita e son
felice di capire che grazie alla fisioterapia e alla rieducazione
funzionale ha avuto un po’ di miglioramenti, come lo stare in piedi
da solo, il camminare un poco o il riuscir a tenere in mano degli
oggetti.
Sembrano
piccole cose, ma sono di sicuro immensamente importanti per lui e per
i suoi genitori che lo curano e lo amano.
Cerco
dei video di COOPI dove spiegano un poco la situazione dei bambini in
Repubblica Centrafricana e spero che spieghino anche un poco cosa
significa la vita nel paese per un bambino disabile.
Fortunatamente
trovo risposta con un video chiaro e diretto che mi aiuta davvero a
capir qual cosina di più:
Più
mi informo e più sono contenta di aver potuto rispondere all’appello
e non finirò mai di ringraziare il mio ragazzo per aver voluto
partecipare e aiutarmi.
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