Gli
aggiornamenti arrivano due volte l’anno, a febbraio e a luglio, ma
quando viene avviato un nuovo SaD il primo aggiornamento standard
salta.
Infatti
la prima lettera arriva nel momento in cui viene attivato il sostegno
e quindi è difficile che da quel momento all’aggiornamento
standard ci siano abbastanza notizie nuove.
Quindi
i mesi passano e io devo aspettare.
Ho
ormai letto tutto quello che ho potuto trovare sui vari siti di
COOPI, ho visto tutte le foto e i filmati, e sinceramente sto anche
cercando di leggere (con scarsi risultati purtroppo) un giornale del
Perù per capire cosa accada nella nazione...
Lo
dico chiaramente...
SONO
IMPAZIENTE!
E
così mi metto a leggere tutti gli appelli speciali che appaiono sul
sito dell’associazione. Tra questi ne trovo uno che mi colpisce non
poco.
Parla
di un bambino (in realtà anche lui ragazzino) affetto da paralisi
cerebrale, ritardo mentale e deformazione dei 4 arti.
Vive
a Bangui, in Repubblica Centrafricana, e frequenta il centro Chram
dove segue sedute di fisioterapia e rieducazione funzionale. Fin qui
tutto bene, ma il problema e che i genitori stanno avendo sempre
maggiori difficoltà economiche per fargli continuare queste sedute e
quindi il rischio di interromperle sta diventando sempre più
concreto.
Non
so dire perché di tutti gli appelli questo mi colpisca tanto, ma
inizio ad immaginarlo da solo, nella sua casa, a guardare il mondo
che scorre fuori e senza poterne prendere parte.
Mi
immagino la paura dei genitori, per quel figlio con problemi tanto
gravi, e sono certa che gli siano estremamente legati perché non lo
han abbandonato come spesso purtroppo capita. Gli stanno vicini e fan
sacrifici per potergli permettere di seguire terapie e cure.
Ma
il problema è che da sola non ce la posso fare a sostenerlo.
Sì
è vero, mia mamma mi aiuta per il sostegno di Luisa, ma aggiungere
un’altra quota completa mi è davvero impossibile.
Così
prendo il link dell’appello e lo invio al mio ragazzo, con una
domanda chiara “ti va di adottarlo a distanza con me?” in fondo
chiedere non costa nulla, ma il risultato potrebbe essere importante.
La
risposta mi stupisce e decisamente in positivo. Infatti senza
obiezioni, dubbi sollevati o critiche arrivano queste parole “sì,
perché no, si può fare, ok!”
Ne
parliamo ancora un po’ e poi scrivo a COOPI chiedendo se l’appello
fosse ancora aperto e se potessimo attivarci noi.
La
risposta è positiva e l’appello viene chiuso di lì a poco!
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